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Immortalato negli scritti dei poeti, nelle tele dei pittori e nei disegni dei viaggiatori, inquadrato ogni giorno dagli obiettivi di migliaia di macchine fotografiche, il Ponte Vecchio è, come Palazzo della Signoria o la cupola del Duomo, un monumento capace di rappresentare la storia della città di Firenze. Partendo dalla sua prima costruzione nell'antichità romana, il volume ne racconta le vicende dando conto delle trasformazioni subite nel corso dei secoli, come la realizzazione nel 1565 del Corridoio Vasariano, voluto da Cosimo I de' Medici e progettato da Giorgio Vasari. "Il ponte", scrive l'autore, "si potrebbe considerare come un campo di battaglia, un veterano di pietra a cui nulla è stato risparmiato: guerre e scorrere di sangue, incendi, alluvioni così violente da sembrare castighi divini. E ancora guerre, questa volta moderne, che hanno visto posare tra le sue pietre mine che ne annunciavano una distruzione poi miracolosamente scampata".